giovedì 8 agosto 2013

Tempeste Emozionali


Ultimamente mi capita spesso di trovarmi a ripercorrere i momenti fondamentali di vita, della mia cucciola.

Dalle prime ecografie nella pancia della mamma, alla foto sotto il rubinetto dell'ospedale mentre urlante viene lavata subito dopo la sua nascita, ai suoi primi passi, le sue prime parole....
Ogni genitore può capire cosa in prova in questi momenti, e certamente quella sensazione di "tuffo al cuore" è comune a tutti.
Ora è li, a quasi 3 anni di vita, che mi fa impazzire con i suoi progressi.
I suoi ragionamenti logici, che a noi adulti stupiscono per la loro intelligenza.
Ad osservarla, profondamente orgoglioso per la magnificenza di questa creatura, mi sopraggiunge però, spesso, una forte paura.
La causa è il senso di responsabilità di un genitore, innamorato della propria figlia.
In questi tempi difficili, la paura di non essere all'altezza e di rischiare di non consentire alla propria figlia di vivere la vita che ogni padre spera di offrire, corrode il sonno, e mina la mia salute.
Non avrei mai pensato di poter Amare a questi livelli.
E' vero che sono sempre stato un uomo a cui bastava poco per provocare stati ansiosi, ma la genitorialità ha aggiunto quel senso del dovere, e di protezione, che ha amplificato dentro di me, lo stato di allerta sulle insidie che il mondo ci proprina di continuo.
E di questi tempi ...è un continuo "propinare".
Lo sconforto è sempre in agguato, ma viene ricacciato nel suo angolo ogni volta che la mia piccola mi abbraccia, e mi dice:

"Ti voglio tanto bene Papà, e non vorrei mai un altro Papà, solo tu sei il mio papino!"

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